Nel corso di una affollatissima conferenza stampa è stato firmato l’accordo che prevede la cessione gratuita e senza alcun debito pregresso, del marchio Società dei Concerti di Brescia alla Fondazione del Teatro Grande. Il Sindaco Adriano Paroli, Presidente della Fondazione, assumendo ciò che ha definito “onore ed onere” si è impegnato ad assicurare la prosecuzione nei prossimi anni di una Stagione classica di livello qualitativo in linea con la gloriosa storia della Società, prevedendo aperture a generi contemporanei. L’istituzione rischiava di interrompere la propria secolare attività a causa di problematiche economiche e organizzative, divenute dalla scorsa estate insormontabili. Elena Franchi, erede della Famiglia di industriali che fondò la Società nell’ottocento, ha sottolineato il fine di “portare emozioni, anzi di viverle assieme alla Città” ed ha tenuto a ricevere garanzie in merito ad alcune iniziative che le stanno particolarmente a cuore, come la matinée dedicata ai giovani, che sarà mantenuta per almeno uno dei concerti in cartellone e la possibilità di fruire di prove aperte da parte del pubblico di ragazzi, soprattutto studenti di istituti coreutici, e di soggetti con particolari difficoltà di emarginazione o isolamento culturale. Un percorso che si annuncia condiviso, per dare un futuro a quello che è punto di riferimento non solo musicale ma della cultura bresciana in generale. Contestualmente si valorizzerà il prezioso patrimonio rappresentato dal vastissimo Archivio, che si spera possa trovare collocazione in locali del Teatro che verranno adibiti ad hoc. In vista dell’assemblea di scioglimento della storica Società, Elena Franchi, tangibilmente commossa, ha salutato con queste parole: “Non si deve badare all’applauso, perché dove questo finisce inizia la vita”.
In sede di conferenza si è inoltre ufficializzata la riconferma del Sovrintendete Umberto Angelini. Una modifica statutaria ha sancito lo sfasamento della scadenza del suo mandato rispetto a quella del Consiglio d’Amministrazione prevista a fine 2013. Angelini rimarrà in carica per due anni in più, di fatto fino alla primavera del 2016 (quando avverrà la chiusura del bilancio calcolato al 31 dicembre 2015) per garantire anche nel periodo di transizione dei vertici, la necessaria coesione alla laboriosa macchina teatrale. Un percorso di rilancio che ha registrato importanti successi, quantificabili con l’apertura del Grande alla Città (vedasi la notte lirica dello scorso settembre), il cartellone sempre più ricco grazie all’espansione delle attività oltre le consuete stagioni lirica e sinfonica, le presenze quadruplicate di spettatori tra cui molti giovani, un ritorno importante per l’indotto (hotel, fornitori, maestranze ecc.) e lo sguardo sempre rivolto in avanti, ponendosi come possibili traguardi le sinergie con Milano e l’Expo 2015.
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